domenica 23 settembre 2012

Avanti a chi tocca

A Verona si chiude con grande successo il 10° festival dei Giochi di Strada

21, 22 e 23 settembre: perfino nell’aria il Tocatì si è fatto sentire. A Verona, conosciamo il Tocatì da un decennio ma possiamo dire con orgoglio che le scoperte da fare non sono mai terminate.

Non solo giochi ma anche riti d’amore

Intervista all’artigiano stregone
Sereno è un artigiano friulano proveniente da Paluzza, in Carnia.

Sereno è stato invitato dall’ Associazione Giochi Antichi (A.G.A.), lui e l’ associazione Giovins Cjanterins di Cleules di cui fa parte.
Questo è stato il primo anno in cui il gruppo friulano ha  partecipato a questa manifestazione e come molti, partecipano sia per passione e per farsi un po’ di pubblicità.

Botta e Risposta



Intervista con due giocatori al Tocatì
di Roberta Cordioli e Annachiara Zanotti

Buongiorno, siamo Annachiara e Roberta, delle studentesse del liceo Messedaglia. Possiamo intervistarla per l’articolo riguardante il Tocatì?
Volentieri, incominciamo!

Giochi spensierati

Interviste a giocatori senza età
di Benedetta Rossini, Benedetta Bongiovanni e Leonardo Luzzi Crivellini


Maurizio, di circa settant'anni, è venuto quasi a tutte le edizioni del festival per tenere vivi in lui i ricordi di un’infanzia passata a giocare per strada con gli amici a campana e nascondino. E' qui con il nipotino di pochi anni al quale spiega l'importanza di crescere facendo giochi costruttivi basati sull' immaginazione e sul divertimento di gruppo piuttosto che giocare con videogiochi. Delle vecchie edizioni ricorda l'organizzazione impeccabile e si aspetta che anche questa sia ben organizzata. Con un grande sorriso speranzoso si augura che con queste rievocazioni i giovani imparino l'importanza dei vecchi giochi e del loro ruolo educativo, che per anni è stato la base per la crescita di tutti i bambini. Un altro giocatore ci ha spiegato che viene appositamente dalla Calabria e da quattro anni partecipa a questo festival per presentare a noi giovani le trottole, che in dialetto i calabresi chiamano Rumbuli, e farci conoscere questi giochi antichi. Secondo il suo punto di vista l'organizzazione del festival è ogni anno migliore, anche grazie a quei giovani come noi, che ogni anno sono sempre in aumento. Anche il  periodo in cui viene svolto il festival è perfetto “perché – dice – non c'è ne troppo caldo ne troppo freddo”.

Giochi in cucina

Intervista allo chef Umberto
Dalle sue cucine escono tremila pasti al giorno

Umberto. Si chiama così colui che organizza gli stand di degustazione e la cucina, per l’intera manifestazione del Tocatì. Ha iniziato la sua carriera lavorando al negozio Scapin (dove lavora ancora al reparto gastronomia). Si definisce un cuoco autodidatta, perché non ha mai frequentato scuole ma si è formato con l’esperienza, per “amore della cucina”. Da dieci anni fa il cuoco, e da due partecipa al Tocatì. Quando gli abbiamo chiesto il motivo per cui viene qui, veloce ci ha detto: “Sono qui per passione e per vedere la gente felice”.

Giochi storici all’uso di tutti

Dimenticate Play Station e Videogame.


I giochi tradizionali italiani erano costruiti con semplici oggetti, economicamente accessibili a tutti.
I giochi più comuni erano i Rumboli, ovvero le trottole, le fionde e i trampoli. Fabbricati in legno, per utilizzarli bastava uno spago, come nel primo caso, o un elastico, come nel secondo. Un altro gioco molto praticato era il Tiro alla fune, semplice sia per strumenti che per regolamento.
Tra i giochi tradizionali europei, presenti a questa X edizione del Tocatì sono: I Lottatori in equilibrio precario, della Croazia; I lottatori all’olio d’oliva della Tessalonica dalla Grecia. La Scozia invece ha portato due giochi tradizionali ovvero Il gioco della palla scozzese e Gli schermidori delle Highlands, due giochi che facevano parte degli Highlands Games, i giochi “olimpici” scozzesi, svolti in onore dei sovrani.

Andrea Barbieri, Samuele Dossi e Stefano Simeoni

Il racconto


Un anno di angeli
Di Annalisa Musola e Micol Manciavillano

A te che giungi in questo angolo di Paradiso, “Il fiore della vita” porta aromi e colori, con statuette tutte diverse, da collezionare. Un arazzo è ciò che salta all’occhio e il profumo penetrante di vaniglia segna il percorso verso un mondo dal retrogusto orientale. L’artigiana Luciana Trentin ti accompagna tra le sue piccole creazioni ispirate dal “Libro degli angeli” di Igor Sibaldi. Certamente le parole dell’artigiana riescono ad immergerti in una dimensione immateriale protetta da settantadue angeli, minuziosamente alternati nell’arco di un anno. Probabilmente potrà sfuggire un sorriso fra davanti a  queste teorie alternative, ma quando attraverso i suoi occhi trasparenti, vengono smascherate le tue paure e ciò che sei veramente, l’espressione dubbiosa scompare dal volto di molti. Ti s’insinua un dubbio davanti alla sensazione di verità che t’invade. “E in questo mio mondo nuovo, per la prima volta si è insinuata la musica allegra dell’inaugurazione del Tocatì, una manifestazione di cui non sapevo nulla ma che mi ha molto incuriosita”.

Foto delle autrici.

Giochi dei signori e giochi del popolo

Mentre oggi tutti i bimbi hanno a disposizione dei giochi, ormai quasi tutti elettronici, chiamati in gergo videogames, una volta il gioco era diverso in base alla classe sociale a cui si apparteneva.